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Erwin Knoll. «Tutto ciò che leggiamo nei giornali è assolutamente vero, fuorché nel raro caso in cui si tratta di un argomento di cui abbiamo conoscenza diretta».

venerdì 29 gennaio 2010

LONIGO - E LA PROTEZIONE CIVILE dov'è? Eppure notevole lo sforzo profuso



Eppure la Protezione civile c'è ma la presenza come si è potuto notare si è fatta sempre piu' rada nella nostra cittadina. Perchè?
La loro entrata in funzione è subordinata all'esplicita richiesta del comune (ufficio tecnico).

"...In occasione della nevicata del 18 dicembre, dal municipio è arrivato il benestare per l'uscita dei nostri mezzi solo alle 11 di mattina del giorno dopo, troppo tardi per poter intervenire efficacemente. ..... E per la seconda nevicata di qualche giorno dopo non siamo stati neanche chiamati." dice Mauro Bressan, presidente del Gruppo leoniceno di Protezione Civile.

Va riconosciuto il notevole lavoro svolto dalla Protezione sezione di Lonigo nell'impegno in Abruzzo (dall'aprile 2009 30 spedizioni in Abruzzo e circa 8000 ore di lavoro)

Il meeting regionale della protezione è confermato in quanto l'allestimento del Meeting è a carico del dipartimento regionale di Protezione Civile, il quale ha già programmato le date di svolgimento per l'ultimo fine settimana di marzo.

Riassunto articolo apparso in "Il giornale di Vicenza", Venerdì 29 Gennaio 2010, pagina 32

giovedì 28 gennaio 2010

LONIGO - Asfaltiamo questa strada!!! (e soprattutto la CIRCONVALLAZIONE DI LONIGO)


No comment.

mercoledì 27 gennaio 2010

LONIGO - HASHISH - Piazza Garibaldi

E' stato fermato dai carabinieri di Barbarano l'altra sera in Piazza Garibaldi un cittadino marocchino di anni 26 (clandestino in Italia).
Con sé portava una dose di hashish.

Articolo rielaborato tratto da "Il giornale di Vicenza" Mercoledì 27 Gennaio 2010, pagina 12

martedì 26 gennaio 2010

LONIGO - BAGNI PUBBLICI - Riapriamo quelli vicino al torrione (Ottimo riaperti!!!)




Inevitabile dirlo. I bagni pubblici dietro al torrione erano davvero comodi.
Da tempo gli stessi sono chiusi. Le ragioni? Atti vandalici, mancanza di rispetto di regole di comune convivenza.

I più colpiti sono gli anziani che spesso ne hanno bisogno, e anche non anziani, che devono riccorrere ai bar consumando qualcosa.

Ritengo che sia giusto riaprirli, chiarendo regole e modi.
La soluzione piu' immediata? Aprirli nel periodo di massima "affluenza" cioè prima e dopo la messa delle 10 ma anche al lunedì giorno di mercato per poi richiuderli (salvo trovare altre soluzioni efficaci).






Non parliamo dei bagni del cimitero. Mi immagino le signore.
Non si può andare avanti così. Se ci pensiamo sono le signore che molto spesso hanno bisogno di questo servizio "fondamentale". Ed ecco cosa si ritrovano.



domenica 24 gennaio 2010

LONIGO - Biblioteca - Sospesi i prestiti interbibliotecari


Sospesi i prestiti interbibliotecari.
La gestione spetta all'amministrazione comunale.
I problemi?

- carenza di organico (ne servirebbero 4 full - time) e mancanza di fondi.

Conseguenze: disagi tra i lettori ma soprattutto tra gli studenti universitari.


Articolo tratto da "Il giornale di Vicenza", Sabato 23 Gennaio 2010, pagina 35






Uniamo il disagio. La Cultura non può essere calpestata!!!

LONIGO - ANFASS - Il Presidente si dimette


Il Presidente fondatore del circolo Anfass dopo quasi 30 anni lascia.
Le ragioni evidenziate sono:
- la mancanza di sostegno nel portate avanti l'attività;
- lo stress per le continue difficoltà quotidiane;
- scarso aiuto dal precedente consiglio comunale ma anche del commissionario prefettizio;

A titolo informativo gli ospiti sono 45 provenienti da tutto il basso vicentino mentre sono 36 le persone che si occupano del funzionamento della struttura.

Riassunto e foto tratti dall'articolo pubblicato sul Giornale di Vicenza, Domenica 24 Gennaio 2010, pagina 28




STAZIONE - Le macchinette non funzionano? Basta dirlo e il problema "quasi risolto". Perchè non utilizzare questo spazio per le auto?





La macchinetta obliteratrice è tornata a funzionare. Almeno una, quella vicina al bar.
Come mai? E' stato fatto presente a chi di competenza ed ecco il risultato. Bene!

Perchè non si usa questo spazio dismesso della ferrovia? Molto si risolverebbe in poco tempo!!!

venerdì 22 gennaio 2010

LONIGO - I LUCCHETTI DI "Moccia"



Anche a Lonigo ci sono i lucchetti dell'Amore di "Moccia" resi celebri dal film "Tre metri sopra il cielo".

Luogo eletto il ponte della "passerella delle oche" di via Bonioli.

L'autore dell'articolo Lino Zonin, come noi tutti, speriamo che questo permetta di riportare ai fausti iniziali il ponte che ora versa in uno stato di più profondo degrado.

Foto. Firenze (lucchetti dell'amore)

Rielaborazione dell'articolo apparso sul Giornale di Vicenza, il 22 Gennaio 2010, pagina 31





giovedì 21 gennaio 2010

SCUOLA - (ROSSELLI & IPSIA) - Classi miste


Le "classi aperte", ovvero quelle in cui verrà insegnato in maniera intensiva come "Lingua 2" l'italiano diventano realtà anche da noi presso l'ITC Carlo e Nello ROSSELLI di Lonigo.
Si tratta, in sostanza, di classi in cui, per 3 giorni alla settimana (su 6) alcuni ragazzi studieranno (è proprio il caso di dirlo) l'italiano; i rimanenti 3 giorni seguiranno invece le normali lezioni.
Costo dell'operazione 195 mila euro per questo primo anno sperimentale.
Oltre al C & N Rosselli di Lonigo sono coinvolti altri 4 istituti nel territorio.
Tetto massimo 160 frequentanti.





lunedì 18 gennaio 2010

LONIGO - Ondate di criminalità

La situazione sembra degenerare. Nel mirino il supermercato Star, lo Sma per non parlare degli incendi dolosi che si sono verificati negli ultimi giorni.

domenica 17 gennaio 2010

LONIGO (PISCINA)



Alcuni cittadini di Lonigo hanno presentato nei giorni scorsi una protesta sui nuovi lavori alla piscina comunale.
Sono due i punti su cui si concentrano i principali problemi:
1- il fastidioso rumore emesso dall'impianto di riciclo dell'aria;
2- l'impatto estetico della nuova struttura.


Articolo di L.Z. tratto da "Il Giornale di Vicenza" Mercoledì 06 Gennaio 2010, pagina 26




Domenica scorsa secondo quanto raccontato dal Giornale di Vicenza la piscina di Lonigo ha subito un sabotaggio. E' stato danneggiato il collettore di depurazione che svuota la piscina interna e il tubo di aspirazione della vasca di compenso.
Con questo sabotaggio non sarebbe stato possibile utilizzare per un arco di tempo non inferiore ai 20 giorni la stessa struttura a causa dei lunghi tempi necessari per riscaldare l'enorme quantitativo di acqua.
E' stato Claudio Lanza, il direttore dell'impianto, ad accorgersene prima di riprendere la sua auto parcheggiata nel piazzale della piscina.

Riassunto dall'articolo apparso su "Il giornale di Vicenza", Martedì 26 Gennaio 2010, pagina 33

LONIGO - (GIARDINI) - Panchine “col manego” contro le soste al parco


Bepi De Marzi le chiama, senza nascondere la sua contrarietà, “panchine col manego". Sono i nuovi elementi di arredo urbano studiati per impedire che l'utente cambi tipo di utilizzo e li trasformi, da sedili, in letti.
Il primo a individuare nelle panchine uno strumento di lotta contro chi sosta troppo a lungo negli spazi pubblici è stato il sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini, seguito poco dopo dal suo collega di Verona Flavio Tosi. Il primo le ha eliminate dal centro della città, l'altro ha applicato il famoso “manego", una sbarra trasversale che impedisce, salvo improbabili acrobazie, la posizione sdraiata.
TOLLERANZA ZERO. Anche a Lonigo l'ex sindaco Silvano Marchetto ha fatto della tolleranza zero contro gli immigrati il cavallo di battaglia della sua campagna elettorale e, una volta diventato sindaco, ha mantenuto la promessa emettendo una serie di ordinanze limitative delle attività commerciali e dei parametri di residenza riguardanti gli stranieri.
Sul fronte delle panchine, è intervenuto con la barra separatrice sui due sedili che si trovano sotto i portici di via Garibaldi e che alcuni senza dimora avevano trasformato in giacigli notturni di fortuna.
Inoltre, quando si è trattato di progettare il restauro dei giardini di palazzo Pisani, ha disposto che anche le panche di quelle aree verdi fossero dotate del medesimo dispositivo. Le istruzioni sono state rispettate alla lettera e ora, a lavori conclusi, si può notare come, per gli irriducibili della pennichella all'aperto, sia rimasto disponibile solo il prato. Ma l'ex sindaco ha pensato anche a questo, prevedendo un sistema di irrigazione che, azionato a sorpresa, è in grado di mettere in fuga chi sosta troppo a lungo sull'erba dei giardini comunali.
La fine anticipata della giunta ha impedito a Marchetto di seguire direttamente l'attuazione di questo ingegnoso dispositivo. All'ufficio tecnico del Comune spiegano che un impianto di irrigazione fisso è stato realizzato come da progetto ma non commentano l'eventuale utilizzo degli spruzzi a scopo deterrente.
L.Z.

Tratto da "Il Giornale di Vicenza" Venerdì 08 Gennaio 2010 pag. 27








Accanto alle panchine con il "manego" ne esistono altre nel parco ippodromo senza "manego"... Come mai? In realtà il problema forse si pone proprio nel parco ippodromo! Vogliamo capire il perchè!

LONIGO (VIA ZARA) - No alle isole pedonali creano incidenti

Si riapre la polemica attorno alle isole pedonali, collocate in vari punti del centro storico per far diminuire la velocità delle auto. Sono state installate due anni fa per iniziativa dell'allora assessore al traffico Pierluigi Marcolin e hanno fin da subito provocato le rimostranze di molti cittadini. L'ultimo a spedire una lettera di protesta in municipio, corredandola con alcune decine di firme, è stato Antonio Tognon, residente in via zara, la strada che porta in centro chi arriva da Cologna Veneta e nella quale sono presenti ben quattro di questi manufatti.
LA DENUNCIA. «Da quando sono state installate le aiuole spartitraffico - scrive Tognon - si è verificata una serie di incidenti stradali che, solo per fortuna, non hanno provocato danni alle persone. La via è poco illuminata e i blocchi di cemento si vedono solo all'ultimo minuto. Chi corre troppo forte e ci sbatte contro, perde il controllo dell'auto e finisce, prima sul marciapiede e poi dentro il giardino di qualche casa. È capitato anche a me di venir sfiorato da un'auto impazzita e di restare illeso per miracolo». Il piano studiato da Marcolin ha previsto gli spartitraffico - in tutto undici - in varie parti della città: via Cesare Battisti, via Bonioli, via Circonvallazione, via Trento.
L’INCIDENTE. In via zara gli effetti si sono dimostrati maggiormente negativi, probabilmente perché la strada, lunga e in collegamento diretto con la provinciale che arriva dalla periferia, induce a mantenere una velocità troppo elevata. È ancora vivo negli abitanti della via il ricordo del brusco risveglio di una mattina di due anni fa, quando un camion con rimorchio uscì di strada finendo contro la recinzione della casa di Luigino Rancan.
LE RICHIESTE. Nella lettera, Tognon e gli altri firmatari chiedono al commissario prefettizio di eliminare gli spartitraffico «prima che succeda qualche disastro molto più grave, con rischio di morte per qualche passante». Condividendo la necessità di regolamentare la velocità di chi passa per via zara, propongono tre soluzioni: una maggior presenza dei vigili per fare da deterrente; l'installazione di un paio di semafori intelligenti; la messa in opera di dossi lunghi, in grado di far rallentare le auto.
L.Z.

Articolo tratto da "Il Giornale di Vicenza" Martedì 12 Gennaio 2010 pag. 29

MERITOCRAZIA O SISTEMA CORPORATIVO?

In linea di principio la meritocrazia è quasi un dogma nell’interesse di tutti; nella realtà il concetto insito nella stessa è scarsamente applicato!
Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti. Si veda a titolo esemplificativo e non esaustivo l’università che sfugge dalle statistiche internazionali, le novità in tema di assunzioni da parte di alcune società, il fatto che la promozione è quasi automatica in funzione vecchiaia / anzianità di servizio.
Il concetto di dar valore alle capacità personali non ha connotazioni esclusivamente punitive. E’ semplicemente un sistema di valori che premia l’eccellenza indipendentemente dalla provenienza della persona (sia essa dalla famiglia, dal partito, dall’etnia) .
E’ evidente che i “fannulloni” vanno licenziati! E’ una premessa per portare avanti il merito personale. Avere, infatti, un’eccellenza è l’input per trascinare l’intero sistema.
Ma, non si deve parlare esclusivamente di fannulloni. Esistono miriadi di persone che, come formichine, svolgono il proprio compito giornaliero allo scuro dai riflettori mediatici. Queste stesse persone sono quelle che contribuiscono in modo determinante alla produzione nazionale e che sono comunque desiderose di essere incentivate e valorizzate.
Evidentemente la meritocrazia porta ad aumentare le disuguaglianze (tra ricchi e poveri).
In America dove vige il sistema meritocratico le divergenze sono tacitamente accettate in quanto a tutti vengono riconosciute le medesime possibilità lasciando poi alle capacità personali fare il resto creando le condizioni per una notevole mobilità sociale.
Negli USA, esistono le “recommendations”. Attenzione che non si tratta di “raccomandazioni” come le nostre. Chi segnala qualcuno come particolarmente bravo e adatto per un posto di lavoro lo fa con grande cautela, perché, così facendo, mette in gioco la propria stessa reputazione e ne risponde moralmente.
In Italia questo sistema è ben lontano dal realizzarsi il fenomeno come siamo ancora lontani dagli esempi americano e scandinavo. La meritocrazia in Italia fa paura.
In questo senso si sente spesso parlare di “fuga di cervelli” la possibilità di non poter essere valorizzato porta i giovani a spingersi al di fuori del contesto nazionale dove sono maggiormente valorizzati.
I casi emblematici sono quelli di alcune società bancarie ed energetiche che si impegnano ad assumere il figlio/a in ipotesi di pensione da parte del famigliare che lavora presso la struttura. Si tratta di una sorta di diritto di prelazione a favore dei figli dei dipendenti e falsare l’uguaglianza sancita dall’art. 3 della Costituzione.
Ma dov’è allora la meritocrazia? Molta parte del sistema è costruita sull'essere “figlio di”. Basta pensare alle libere professioni. Ma adesso questa pratica discutibilissima si sta estendendo anche ad altri livelli. Con questo modo di fare certamente si scoraggia inevitabilmente il sistema . Non c’è credibilità, è un modello in cui non c'entra cosa hai studiato, quali sono le tue aspirazioni o i tuoi talenti: il contrario del “prendi il destino nelle tue mani”. MG

IL FUTURO E’ DEI GIOVANI

E’ capitato a tutti di dire almeno una volta nella propria vita: “da grande voglio fare…”.

I bambini in quel frangente della loro vita cominciano così a sentirsi grandi.

Il lavoro non è solo un posto da occupare ma un ruolo sociale da ricoprire, una personalità da
comunicare, un'identità da confermare. Di fatto lavorare stanca e, di solito, serve a procurarsi un reddito per poter vivere. Ma non si vive bene con un lavoro fatto solo per... vivere.

Serve altro. Bisogna rendere il posto a misura “nostra” quasi fosse un abito da indossare. Ma cosa ci gratifica? E come facciamo a vivere bene? Evidentemente fondamentale è considerare il lavoro un impegno in cui noi crediamo. Non solo. Serve una buona dose di motivazione per esempio, ma anche professionalità, empatia con le persone e voglia di contribuire in modo attivo a quanto ci è stato affidato.

La recessione degli ultimi anni ha colpito duro. E ha colpito i più deboli. I lavoratori poco qualificati e soprattutto i giovani.

E’ pur vero che le aziende ultimamente hanno cominciato a cercare personale. Ma lo vogliono qualificato, che non sempre trovano anche perché “come si fa ad essere qualificati appena usciti da scuola?”.

C’è infatti divergenza tra le esigenze aziendali e la preparazione scolastica. Ma questo non è un problema. Importante aprire le menti alla conoscenza degli alunni. E’ la stessa azienda che plasma le figure secondo le diverse esigenze. In questo senso vengono anche tagliati i “posti” per esigenze di redditività aziendale, causa crisi. Il passo è breve per capire che poi sono gli stessi giovani ad essere lasciati a “casa”.

Quanto detto viene confermato da quanto dice Giuseppe De Rita, nel Rapporto Censis 2009, che i giovani “sono oggi più formati, più tecnologizzati, più aperti ad esperienze internazionali e dovrebbero costituire il punto di forza su cui poter fare leva per una ripresa. E invece che - succede? Sono stati sottoccupati, tenuti a bagnomaria in una situazione di precarietà strisciante che non approda a nessun obiettivo e poi, appena avvertita la crisi, sono stati i primi a essere espulsi dal mondo del lavoro”.

La classe politica ultimamente ha fatto leva sul fatto che in tema di disoccupazione l’Italia fa meglio dell’Unione Europea. E’ come dire che un disoccupato deve rallegrarsi se è senza lavoro perché qualcuno in Europa sta peggio di lui… Ma come si fa a dire questo? Ma il futuro non sarà dei giovani?

MG