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Erwin Knoll. «Tutto ciò che leggiamo nei giornali è assolutamente vero, fuorché nel raro caso in cui si tratta di un argomento di cui abbiamo conoscenza diretta».

domenica 17 gennaio 2010

LONIGO - (GIARDINI) - Panchine “col manego” contro le soste al parco


Bepi De Marzi le chiama, senza nascondere la sua contrarietà, “panchine col manego". Sono i nuovi elementi di arredo urbano studiati per impedire che l'utente cambi tipo di utilizzo e li trasformi, da sedili, in letti.
Il primo a individuare nelle panchine uno strumento di lotta contro chi sosta troppo a lungo negli spazi pubblici è stato il sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini, seguito poco dopo dal suo collega di Verona Flavio Tosi. Il primo le ha eliminate dal centro della città, l'altro ha applicato il famoso “manego", una sbarra trasversale che impedisce, salvo improbabili acrobazie, la posizione sdraiata.
TOLLERANZA ZERO. Anche a Lonigo l'ex sindaco Silvano Marchetto ha fatto della tolleranza zero contro gli immigrati il cavallo di battaglia della sua campagna elettorale e, una volta diventato sindaco, ha mantenuto la promessa emettendo una serie di ordinanze limitative delle attività commerciali e dei parametri di residenza riguardanti gli stranieri.
Sul fronte delle panchine, è intervenuto con la barra separatrice sui due sedili che si trovano sotto i portici di via Garibaldi e che alcuni senza dimora avevano trasformato in giacigli notturni di fortuna.
Inoltre, quando si è trattato di progettare il restauro dei giardini di palazzo Pisani, ha disposto che anche le panche di quelle aree verdi fossero dotate del medesimo dispositivo. Le istruzioni sono state rispettate alla lettera e ora, a lavori conclusi, si può notare come, per gli irriducibili della pennichella all'aperto, sia rimasto disponibile solo il prato. Ma l'ex sindaco ha pensato anche a questo, prevedendo un sistema di irrigazione che, azionato a sorpresa, è in grado di mettere in fuga chi sosta troppo a lungo sull'erba dei giardini comunali.
La fine anticipata della giunta ha impedito a Marchetto di seguire direttamente l'attuazione di questo ingegnoso dispositivo. All'ufficio tecnico del Comune spiegano che un impianto di irrigazione fisso è stato realizzato come da progetto ma non commentano l'eventuale utilizzo degli spruzzi a scopo deterrente.
L.Z.

Tratto da "Il Giornale di Vicenza" Venerdì 08 Gennaio 2010 pag. 27








Accanto alle panchine con il "manego" ne esistono altre nel parco ippodromo senza "manego"... Come mai? In realtà il problema forse si pone proprio nel parco ippodromo! Vogliamo capire il perchè!

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